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autore
brano
 
Apuleio
Della magia, 78
 
originale
 
[78] Hisce auditis exacerbatus aquariolus iste uxoris suae ita ira extumuit, ita exarsit furore, ut in feminam sanctissimam et pudicissimam praesente filio eius digna cubiculo suo diceret, amatricem eam, me magum et ueneficum clamitaret multis audientibus (quos, si uoles, nominabo): se mihi sua manu mortem allaturum. uix hercule possum irae moderari, ingens indignatio animo oboritur. tune, effeminatissime, tua manu cuiquam uiro mortem minitari[s]? at qua tandem manu? Philomelae an Medeae an Clyteme[n]strae? quas tamen cum saltas -- tanta mo[l]litia animi, tanta formido ferri est -- , sine cludine saltas. sed ne longius ab ordine digrediar: Pudentilla postquam filium uidet praeter opinionem contra suam esse sententiam deprauatum, rus profecta scripsit ad eum obiurgandi gratia illas famosissimas litteras, quibus, ut isti aiebant, confessa est sese mea magia in amorem inductam dementire; quas tamen litteras tabulario Pontiani praesente et contra scribente Aemiliano nudius tertius tuo iussu, Maxime, testato describsimus; in quibus omnia contra praedicationem istorum pro me reperiuntur.
 
traduzione
 
Esacerbato per tale risposta codesto sciacquacosce della propria moglie, talmente arse di collera che contro quella santissima e pudicissima donna, in presenza del figlio, avvent? parole degne della sua alcova, chiamando lei una sgualdrina, me un mago e un avvelenatore, dinanzi a molti che ascoltavano - i cui nomi potr? fare, se vorrai - e dicendo che di sua mano mi avrebbe dato la morte. Ma io freno a stento la mia collera: non posso pi? contenere lo sdegno dell'animo mio. Tu, tu, il pi? smascolinato degli esseri, minacci un uomo di farlo morire di tua mano? Con quale mano? Di Filomela, di Medea, di Clitemestra? Ma quando tu balli questi pantomimi, ? tanta la snervatezza del tuo animo, tanta la paura del ferro, che balli senza il punteruolo. Torniamo sui nostri passi. Pudentilla quando vide che suo figlio, contro ogni aspettazione, si era rivoltato contro di lei, andata in campagna, gli scrisse per rimproverarlo quella famosissima lettera nella quale - come costoro affermavano - confessava che indotta in amore con le mie arti magiche aveva smarrito la ragione. Di questa lettera, presente il segretario di Ponziano e col controllo di Emiliano, l'altro ieri, per ordine tuo, Massimo, abbiamo fatto trascrivere una copia con ogni legale garanzia. E in essa, contro le asserzioni di costoro, tutto ? in mio favore.
 

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